L’incontro di Fendi e Versace va ben oltre la collaborazione: è un dialogo creativo, un incontro tra le diversità per creare nuova bellezza.
Due mondi che si uniscono per mostrare qualcosa di nuovo.
Le due iconiche case di moda, hanno letteralmente scambiato i propri ruoli, dando vita a due flussi differenti e, al tempo stesso, parte della stessa esperienza storica.
La collezione è una celebrazione della moda italiana, dello stare insieme, ma anche e soprattutto una sconvolgente interruzione dell’ordine stabilito delle cose.
"Due designer insieme in un dialogo creativo, che nasce dal rispetto e dall'amicizia. Uno scambio di ruoli nella creazione di due collezioni" in un neologismo #Fendace
In ogni capo e accessorio, o più piccolo dettaglio, c'è la potenza del linguaggio moda, c'è lo scambio culturale tra due amici che si stimano, c'è la fluidità dei codici comunicativi, c'è la voglia di unirsi per scrivere nuovi inediti capitoli del fashion system.
Una sfilata-spettacolo con top model iconiche, di ieri e di oggi.
Proprio come uno spettacolo da palcoscenico, così il fashion show è stato diviso da una programmazione in due atti: Fendi by Versace e Versace by Fendi.
Versace by Fendi si ispira al secondo lustro degli anni Novanta, un'epoca d'oro per il marchio fondato da Gianni Versace, che viene rivista con il lessico contemporaneo di Fendi. La Medusa di Versace incontra la greca costruita con il monogramma FF di Fendi. Jones con la sua reinterpretazione sembra iniziare un percorso sul ricordo. Il suo Versace è quello che ammirava a vent’anni, quello delle superstar del rap che facevano a gara per mostrare il cartellino ancora attaccato agli abiti, delle cinture dorate a catena larga o con il logo trasformato in chiusura.
La sua immagine di donna è una sola: è il clone di un mito vivete, magrissima, con i capelli biondo platino lunghi e lisci... è Donatella.
Fendi by Versace ha il punto di vista punk rock di Donatella, spille da balia, abiti in metal mesh che si uniscono al pizzo e al logo della Maison Romana.
Nella sua visione di e per Fendi, Donatella Versace è rispettosa, ma tenta una missione impossibile: sceglie una serie di pezzi dall’archivio di Karl Lagerfeld e di Silvia Venturini e ci infonde la sua estetica. Emerge una ricchezza sartoriale dettagliata e minuziosa.
In ogni capo e accessorio, o più piccolo dettaglio, c'è la potenza del linguaggio moda con precisi stilemi che qui si frammentano per ricreare; c'è lo scambio culturale tra due amici che si stimano; c'è la fluidità dei codici comunicativi; c'è la voglia di unirsi per scrivere nuovi inediti capitoli del fashion system.
La stima, così come il legame artistico e la forza di due tra le eredità più leggendarie della moda, vanno ben oltre ogni limite.
"Amici, idoli, mentori... È la bellezza dell'unione." Kim Jones
DI: ILARIA ALMIENTO
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