
La regina della tv italiana, è stata un'icona della moda, oltre che della musica.
Dal suo nude look all' ombelico scoperto, dal suo caschetto biondo platino alle sue amate paillettes e alle tute aderenti, Raffaella Carrà ha sempre indossato con ironia ed eleganza i suoi outfit più audaci diventando una vera star anche in fatto di stile.

Era l'autunno del 1969/70, quando apparve in tv al fianco di Corrado in Canzonissima, con l'ombelico scoperto, nella sigla d'apertura Ma che musica maestro! Il suo nude look provocò grande scandalo ma lei affermò con estrema sicurezza: "Niente di strano, già le ragazze giravano così. Io l'ho solo fatto vedere in tv".

"Io non mi sono fatta problemi a farlo vedere in tv. Ero libera. Anche i 'colpi di testa' erano il segno della libertà dalla lacca, dalle sovrastrutture, dalla rigidità. Io ero così, senza costrizioni", queste le parole dell'artista diventata icona di stile grazie alla sua libertà, alla sua emancipazione e alla sua eleganza.
Poi i pantaloni attillati a zampa, gli chemisier dai colori brillanti, le tutine in corto e in lungo hanno fatto il resto consacrandola "regina di stile".
In continua evoluzione e sempre al passo con i tempi, anticipando mode e tendenze.

Il suo stile volutamente ammiccante e super sexy, portato con l’ironia di chi sa di essere una regina ma non corre mai il rischio di prendersi troppo sul serio, divenne una tendenza nell'Italia della censura: i telespettatori erano totalmente rapiti dalla sua carica esplosiva ed era ben chiaro a tutti il suo messaggio di innovazione e libertà.
I suoi outfit sono passati alla storia, tanto che nel 2018 la moda italiana le riconobbe tutto il merito dedicandole una mostra a Cinecittà, nel Teatro 1, curata da Fabiana Giacomotti, realizzata nell’ambito delle sfilate di Altaroma.
Una cantante, ballerina e intrattenitrice: una figura che con il tempo si è evoluta ed è diventata presentatrice... ed è stata una vera rivoluzione. Nella tradizione del varietà infatti il presentatore era stato sempre e solo un uomo. Raffaella Carrà è riuscita a guadagnarsi un proprio spazio unico: non si è solo esibita, ma è stata capace di fare tv come presentatrice, come autrice e come ideatrice di format.
Aldilà dell' ombelico scoperto o delle mosse del Tuca Tuca, quello che l'ha resa davvero unica sono stati gli spazi che è riuscita a conquistare, sia nell’immaginario nazionale sia nel suo lavoro diventando un fortissimo collante tra generazioni e classi sociali diverse.

Raffaella Carrà è stata un personaggio iconico amata e celebrata secondo logiche trasversali da mondi diversi dallo spettacolo alla moda, dalla militanza gay.
Mi spendo tutto è un suo pezzo del 1981, che fu sigla della trasmissione Millemilioni. Il testo, scritto da Gianni Boncompagni, e l’interpretazione della Carrà ne fanno una specie di inno in codice alla favolosità e all’orgogliosa esibizione della propria differenza.
Son pazza, lo ammetto
Se esco metto sempre quel berretto
Mi tingo, mi trucco, come se avessi in faccia colla e stucco
Ascolto il concerto o giro per vetrine giù in città
Mi spendo tutto con questo finimondo che ci sta
Un messaggio rivoluzionario così in bella vista tra le righe della sigla di una trasmissione per famiglie.
La comunità lgbt+ se l’è preso e lo ha fatto suo. Come ha fatto sue Tanti auguri, A far l’amore comincia tu e il Tuca Tuca.
La Carrà è un'importante icona gay, sia per la sua immagine, sia per la sua musica, spesso utilizzata durante i gay pride e le feste LGBT tanto che ricevette il premio di "icona gay mondiale" al World Pride di Madrid nel 2017.

Raffaella Carrà ha sempre sfoggiato dei magnifici outfit, ma anche dei meravigliosi capelli. I suoi tagli, infatti, sono stati di grandissima ispirazione per le generazioni passate e attuali.
Uno stile riconoscibile, ma in continua evoluzione: Raffaella Carrà ci teneva a sottolineare come il suo leggendario caschetto biondo avesse qualcosa di diverse ogni volta. Realizzato da Celeste Vergottini alla fine degli anni 60 (1969 per l'esattezza), il bob più famoso d'Italia segna una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'hairstyling.
Il caschetto, caratterizzato da una forma posteriore a V, si adattò alle epoche: a volte corto, altre lungo, con frangia dritta, bombata o aperta oppure doppio in puro stile anni Ottanta.

Il caschetto biondo, il look impattante, l'instancabile creatività e soprattutto l'incredibile capacità di rimanere sempre protagonista sono oggi ciò che consegna al mondo una donna diventata icona, la cui figura sarà per sempre parte dell'immaginario collettivo.
"... Una forza inarrestabile la sua, che l'ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all'ultimo non l'ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L'ennesimo gesto d'amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l'affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei."

Addio a Raffaella Carrà, l'icona che ha rivoluzionato i costumi italiani.
DI: ILARIA ALMIENTO